E-safety - Sicurezza digitale
E-Safety - Sicurezza digitale
Attraverso gli strumenti tecnologici i giovani comunicano e, spesso, conoscono nuove persone, acquisiscono informazioni e vanno alla scoperta del mondo, addentrandosi, a volte, anche nella sfera più intima, quella affettiva e sessuale.
Per gli adulti può essere difficile comprendere le implicazioni quotidiane, ma per i ragazzi le interconnessioni tra vita e tecnologia sono la normalità. Nonostante ciò, alcuni rischi che fanno parte del mondo digitale possono non essere percepiti come tali ed è dunque compito degli adulti, inclusi gli insegnanti, affrontarli con l’obiettivo di prevenirli.
Oggi i Nuovi Media, soprattutto se riferiti all’utilizzo che ne fanno i giovani, sono spesso associati al problema della sicurezza; infatti, se da un lato essi offrono ampie opportunità di comunicazione, scambio e apprendimento, è anche vero che siamo di fronte a una realtà complessa e apparentemente priva di regole, nella quale trovano spazio contenuti e comportamenti potenzialmente dannosi per lo sviluppo dei più piccoli.
Tra i principali, sia di carattere comportamentale che di matrice tecnica, ricordiamo:
- Il problema della “sicurezza”, associato all’utilizzo dei Nuovi Media da parte dei giovani, non è riconducibile esclusivamente all’esistenza in sé di alcuni rischi, più o meno gravi e insidiosi, ma anche alla possibilità che l’utilizzo di tali strumenti tecnologici, nell’economia della giornata di bambini e adolescenti, cominci a prevalere a scapito di spazi di aggregazione concreti, di attività sociali, ricreative, sportive. Quando, soprattutto, i ragazzi cominciano a soddisfare attraverso questi strumenti, bisogni profondi che dovrebbero trovare risposta nella vita reale (nel caso in cui, per esempio, risulta loro preferibile flirtare online piuttosto che con i propri coetanei in carne e ossa, ecc.), quando cioè ne fanno un utilizzo sostitutivo anziché integrativo in tal caso, il ruolo dei Nuovi Media diventa eccessivo sia quantitativamente che qualitativamente, in quanto per crescere è necessario sviluppare relazioni significative con persone in carne ed ossa, cui legarsi affettivamente, e apprendere e sperimentarsi concretamente all’interno di contesti sociali reali.
ll Grooming
Queste persone utilizzano strumenti come le chat, gli SMS, i social network, per entrare in contatto con i ragazzi e le ragazze.
Le stesse immagini/video oppure i testi inviati dal minore possono poi essere utilizzati in forma ricattatoria in seguito ad un suo eventuale rifiuto nel continuare il rapporto online o nell’avviare una vera e propria relazione sessuale.
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È IMPORTANTE SAPERE CHE
– il 23 ottobre 2012, è stato introdotto nel nostro codice penale il reato di “adescamento di minori” (art.609 undicies c.p.) anche tramite internet (grooming).
Il 48% delle vittime ha tra i 13 e i 14 anni (Munro 2011), per cui è importante fare prevenzione alle scuole secondarie di primo grado.
Il cyberbullismo (“bullismo elettronico” o “bullismo in internet”)
E' una forma di bullismo attuata attraverso l’uso dei Nuovi Media (dai cellulari a tutto ciò che si può connettere a internet). Come il bullismo tradizionale è una forma di prevaricazione e di oppressione reiterata nel tempo, perpetuata da una persona o da un gruppo di persone più potenti nei confronti di un’altra persona percepita come più debole.
Le caratteristiche tipiche del bullismo sono l’intenzionalità, la persistenza nel tempo, l’asimmetria di potere e la natura sociale del fenomeno (Olweus, 1996), ma nel cyberbullismo intervengono anche altri elementi, quali:
- L’impatto: la diffusione di materiale tramite internet è incontrollabile e non è possibile prevederne i limiti (anche se la situazione migliora, video e immagini potrebbero restare online).
- La possibile anonimità: chi offende online potrebbe tentare di rimanere nascosto dietro un nickname e cercare di non essere identificato/a.
- L’assenza di confini spaziali: il cyberbullismo può avvenire ovunque, invadendo anche gli spazi personali e privandol’individuo dei suoi spazi-rifugio (la vittima può essere raggiungibile anche a casa).
- L’assenza di limiti temporali: il cyberbullismo può avvenire a ogni ora del giorno e della notte.
Sempre più spesso il cyberbullismo è collegato al bullismo tradizionale. Azioni di bullismo reale, ad esempio, possono essere fotografate o videoriprese, per poi essere pubblicate e diffuse sul web (social network, siti di foto-video sharing, email, blog, forum e chat). Il cyberbullismo è un fenomeno che va affrontato a scuola perché è molto spesso legato a questo luogo.
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(tratto dal “Manuale per insegnanti” – Autore Mauro Cristoforetti con il supporto di: Giulia Mancuso Brunella Greco, Claudio www.savethechildren.it –
Il phishing
Una e-mail per rubare i vostri dati di home banking.
il phishing è una truffa informatica che permette di carpire, attraverso un’e-mail, i dati di accesso personali alla propria banca online. ecco come avviene. arriva nella vostra casella di posta elettronica un’e-mail che sembra provenire dalla vostra banca e vi dice che c’è un imprecisato problema al sistema di “home banking”. vi invita pertanto ad aprire la home page della banca con cui avete il conto corrente gestito via web e di cliccare sul link indicato nella mail.
E’ una truffa, denominata “phishing”, nata in Spagna e Portogallo e in seguito segnalata dalla polizia locale a quella italiana. Si è diffusa, infatti, anche nel nostro Paese e il raggiro consiste nell’acquisire “user-id”, “password”, nome dell’istituto di credito ed eventuali altri dati immessi dall’ignaro utente. Così grazie a quel primo pop-up che ha registrato i dati, il conto corrente viene svuotato con bonifici fatti a società fantomatiche.
La polizia Postale ha fin dall’inizio sollecitato l’Abi (Associazione bancaria italiana) ad invitare le banche ad avvertire i propri clienti di non digitare i codici personali nel caso dovessero ricevere questo tipo di e-mail.
Il fenomeno del phishing che in realtà non coinvolge solo le banche ma in generale le varie aziende che si occupano di e-business è oggi considerato la parte dello spam più in crescita in tutto il mondo e colpisce sia le aziende che i consumatori.
Proprio per questi motivi Microsoft, e-Bay e Visa hanno deciso di dar vita al Phish Report Network: una sorta di database che raccoglie le informazioni utili per identificare le e-mail truffaldine che arrivano agli utenti di tutto il mondo e che consentirà di stilare una lista nera dei siti del phishing a cui sono stati attribuiti molti tentativi di truffa.
La guida contro il phishing della Polizia Postale
E’ in aumento esponenziale la truffa online chiamata “phishing“. Periodicamente il proprio indirizzo di posta elettronica è bersagliato da richieste quotidiane di sedicenti banche e istituti di credito che chiedono via mail alcuni dati e codici personali, necessari “per aggiornamento programmato del software al fine di migliorare la qualità dei servizi bancari”, o per altri fantasiosi motivi. Non ci credete, si tratta sempre di una truffa! Nessuna banca o istituto vi chiederebbe mai i codici personali attraverso una richiesta via e-mail. Mai. Le banche contattano i loro clienti direttamente, in particolare modo per queste operazioni riservate. Quello che può generare disorientamento nell’utente che riceve questi messaggi è la apparente autenticità dell’azienda che richiede i dati. Nel tempo gli sciacalli del web hanno affinato le loro armi: grafica accattivante, loghi ufficiali di aziende e istituzioni, messaggi efficaci e scritti in buon italiano o in altre lingue, cortesia e semplicità possono fare pensare di non essere vittime di un raggiro. Negli ultimi tempi inoltre i truffatori hanno perfezionato il loro metodo di “pesca”: per essere più credibili hanno dato l’assalto elettronico utilizzando come mittente il nome di banche che non erano state mai utilizzate prima. Per essere sicuri di non “cadere nella Rete”, seguite questa semplice guida e leggete i nostri approfondimenti:
Segnalate online alla polizia postale e delle comunicazioni i sospetti usi illeciti delle vostre informazioni personali. |